Nel fare trading con le materie prime, la liquidità dovrebbe essere il fattore numero uno da considerare. Questo perché la liquidità di una materia prima è legata alla facilità con cui un trader può comprare e vendere la commodity stessa. Per dirla in maniera semplice, la
liquidità è la misura di quanti acquirenti e venditori sono presenti e se le transazioni possono avvenire facilmente.
Quando c’è un livello significativo di attività di trading di materie prime e dove sono presenti sia offerta che domanda elevate, il mercato rilevante dovrebbe essere molto liquido. Un mercato liquido è generalmente associato a minori rischi, poiché di solito c’è qualcun altro disposto a prendere l’altra parte di una posizione. Un’elevata liquidità significa anche meno probabilità di slippage per il trader.
Lo slippage si definisce come la differenza tra il prezzo quotato al trader e il prezzo effettivo al quale viene eseguito il trade. Lo slippage può funzionare sia a tuo favore che contro di te – ad esempio, il trading di materie prime con bassa liquidità potrebbe potenzialmente portare a maggiori perdite.
Inoltre, le materie prime a bassa liquidità spesso devono affrontare forti oscillazioni dei prezzi. Pertanto, se stai cercando di fare trading sul mercato delle materie prime, dovresti cercare di concentrarti su materie prime con elevata liquidità. Alcune di queste materie prime
altamente liquide includono commodity energy come petrolio e gas naturale, metalli preziosi come oro e argento e prodotti agricoli come cotone, soia e grano (vale a dire materie prime con elevati volumi di transazioni).
Materie prime più comunemente scambiate
Di seguito è riportato un elenco delle materie prime più attivamente scambiate, tratto dai dati pubblicati dalla Futures Industry Association (FIA).
- Petrolio Greggio WTI
- Petrolio Greggio Brent
- Gas naturale
- Soia
- Mais
- Oro
- Rame
- Argento